Nel profondo dello spazio, dove le stelle brillano come polvere di diamanti e le galassie sembrano vortici colorati, c’era un pianeta speciale chiamato Lumina. Su Lumina, ogni bambino aveva un piccolo cristallo chiamato “desiderium”. Questo cristallo poteva esaudire un desiderio ogni anno, ma solo se il cuore del bambino era puro e il desiderio veniva espresso con sincerità.
Il piccolo Zed e il suo sogno
Zed era un bambino curioso di otto anni che viveva in una piccola città su Lumina. Non era come gli altri bambini. Mentre tutti usavano i loro cristalli per desiderare giocattoli o dolci infiniti, Zed aveva un sogno più grande: voleva esplorare lo spazio. Ogni notte guardava il cielo, immaginando mondi lontani e misteriose creature aliene.
Il giorno del suo compleanno, Zed prese il suo cristallo e lo tenne stretto tra le mani. Chiuse gli occhi e disse:
“Desidero una nave spaziale per esplorare la galassia e scoprire nuovi amici.”
Il cristallo si illuminò di una luce intensa e, all’improvviso, davanti a Zed apparve una nave spaziale argentea, con ali che scintillavano come arcobaleni. La nave aveva un nome inciso sul lato: Aurora.
Un viaggio tra le stelle
Zed salì sull’Aurora, che sembrava capire i suoi pensieri. Bastava che desiderasse una direzione, e la nave si muoveva. Prima di partire, il suo migliore amico, Miko, un piccolo robot costruito da Zed, lo raggiunse.
“Non penserai di andare senza di me, vero?” disse Miko con un finto tono offeso.
I due partirono, attraversando nebulose colorate e sfiorando comete. Un giorno, arrivarono su un pianeta chiamato Nix, dove tutto era fatto di ghiaccio, ma non era freddo. Gli abitanti di Nix, i Glim, erano esseri trasparenti che si illuminavano quando erano felici. Zed li aiutò a riparare una fonte di energia che si era rotta, e in cambio, i Glim gli donarono una sfera che poteva mostrare il futuro.
Il mistero del pianeta Ombra
Durante il loro viaggio, Zed e Miko sentirono parlare di un pianeta oscuro chiamato Ombra. Si diceva che nessuna luce potesse penetrarvi e che chiunque ci andasse non tornava più indietro. Zed, però, era troppo curioso per ignorare il mistero.
“Che senso ha esplorare, se non ci avventuriamo nei luoghi più misteriosi?” disse a Miko.
Quando arrivarono su Ombra, scoprirono che non era affatto vuoto. Era abitato da creature gentili chiamate Ombrelin, che vivevano al buio perché la luce li feriva. Gli Ombrelin erano tristi perché nessuno osava visitare il loro pianeta e temevano di essere dimenticati.
Zed ebbe un’idea: usò la sfera del futuro dei Glim per creare un cielo stellato artificiale che non feriva gli Ombrelin. Il pianeta si trasformò in un luogo magico, e presto viaggiatori da tutta la galassia iniziarono a visitarlo. Gli Ombrelin erano felici e grati.
Il ritorno a casa
Dopo molti mesi nello spazio, Zed e Miko decisero che era ora di tornare su Lumina. Durante il viaggio, Zed aveva imparato che l’universo era pieno di meraviglie e che ogni pianeta, anche il più oscuro, aveva qualcosa di speciale.
Quando atterrò a casa, tutta la città lo accolse come un eroe. Ma Zed non si sentiva un eroe; aveva semplicemente seguito il suo cuore curioso. E mentre il suo cristallo desiderium tornava a brillare, sapeva che quella era solo la prima delle sue avventure.
La notte, guardando il cielo, sussurrò:
“L’universo è grande, ma il mio desiderio più grande sarà sempre quello di scoprirlo tutto.”
E così, ogni anno, Zed continuò a viaggiare, portando con sé il suo cristallo, il suo fedele Miko e il sogno di un bambino che voleva conoscere l’infinito.